Redazione Adempia
È successo a tutti: squilla il telefono, generalmente nei momenti meno opportuni, e il numero che compare sul display non è fra quelli della nostra rubrica. Se abbiamo delle app dedite a intercettare le chiamate SPAM è probabile che compaia un alert, ma in molti casi non avviene. Ci troviamo quindi costretti a rispondere e l'80% delle volte si tratta di telemarketing selvaggio che ci costringe a riagganciare rapidamente. Una condizione spiacevole che, in molti casi, viola anche le direttive del Garante per la protezione dei dati personali.
Oggi fortunatamente però la corretta gestione dei dati personali e la privacy sono aspetti cruciali per ogni realtà, amministratori di condominio compresi. Risulta quindi fondamentale sapere quali sono le normative, i provvedimenti e le posizioni prese dal Garante in questo senso. Focalizzandosi anche su quanto sia di vitale importanza proteggere tutti i dati personali degli utenti con cui ci interfacciamo.
Negli ultimi anni, infatti, il Garante per la protezione dei dati personali e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) hanno scientemente deciso di dedicare molte attenzioni e intensificare le azioni finalizzate proprio a combattere il telemarketing tramite provvedimenti e sanzioni.
Normative, azioni del Garante e la sentenza della Corte di Cassazione contro il telemarketing
Un esempio è il Codice di Condotta per le attività di telemarketing e teleselling voluto dal Garante Privacy e sottoscritto da diversi operatori e associazioni dei consumatori, che si sono impegnati ad adottare misure specifiche per garantire la correttezza e la legittimità dei trattamenti di dati svolti lungo tutta la “filiera” del telemarketing, con l'impegno di non concludere accordi con call center che operano in modo non trasparente e non corretto, telefonando, ad esempio, con numeri falsi o anonimi. Inoltre sono state sanzionate anche alcune società attive proprio in questo settore evidenziando le principali violazioni dei principi di trasparenza e correttezza. Non solo per quelle azioni considerate “aggressive”, ma anche quelle che rientrano nella categoria di mancata informazione dell'utente e di tutte le attività di “soft spam” e profilazione.
Quest'ultima pratica si inserisce infatti in una sorta di zona grigia tra il marketing legittimo e il vero spam. In tal senso con la sentenza del 15 marzo 2023, la Corte di Cassazione, ha stabilito che se un'azienda usa l'indirizzo mail fornito durante una transazione di vendita per promuovere prodotti o servizi analoghi a quelli già acquistati, avendo adeguatamente informato l'interessato della possibilità di ricevere comunicazioni commerciali e della sua facoltà di opporsi all'invio delle suddette; il consenso non è obbligatorio. A patto che l'utente non si opponga. Il consenso è invece sempre chiesto se l'utente si è semplicemente registrato su un sito, ha stipulato un contratto di prova o gratuito.
Adempia completa e la tutela dei dati personali
Il confine tra possibile e non è quindi molto sottile e difficile in alcuni casi. Adempia Completa, a differenza di altre realtà, si distacca completamente dal telemarketing. Anzi: ciò che contraddistingue il portale dedicato agli amministratori di condominio che hanno a che fare con molti dati sensibili è l'offerta di servizi finalizzati proprio alla tutela della riservatezza dei dati personali, il diritto alla protezione dei propri dati e un operato guidato dai principi del GDPR. Il tutto tramite una gestione semplificata e sempre aggiornata con le normative privacy in vigore.